Scrivendo
di malavoglia, avevo esordito nel lontano '96 con un romanzetto i cui
contenuti andavano dal genere orrorifico al giallo.
L'editore
non ha avuto difficoltà a piazzare le 2.500 copie di tiratura
sulle quali non ho beccato un centesimo. Non s'é trattato,
tuttavia, di lavoro sprecato, dal momento che la comprensibile
incazzatura ed un onesto esame di coscienza hanno
contribuito a scoprirmi molto più motivato verso nuovi generi
letterari; quelli a sfondo decisamente umoristico e satirico conditi da
un'irrefrenabile tendenza alla sistematica dissacrazione di fatti e
circostanze.
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