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Come già accennato in precedenza, il montaggio di stereoscopie su di un asse di rotazione oppone al vantaggio
di evitare il ricorso a supporti ottici (occhiali per anaglifi o appositi monitor) l'inconveniente di un accentuato
movimento; paricolarmente fastidioso in presenza di riprese che mostrano primissimi piani contro sfondi
molto lontani. Un fenomeno dovuto all'accentuazione delle parallassi ed al quale, attualmente, si cerca di
porre rimedio impiegando fotocamere provviste di ottiche meno distanziate del classico spazio
interpupillare (6,5 - 7 cm.). E' possibile isolare il soggetto principale ed eliminare lo sfondo, come
ho fatto rimaneggiando la foto di Rolando ripresa in Rete all'indirizzo: statoerello.wordpress.com

Ronaldo

Già limitandosi a ridurre moderatamente i tempi di successione tra le immagini
è possibile conferire alle stereo caratteristiche di apprezzabile morbidezza


Altro valido accorgimento consiste nell'evitare primissimi piani e collocare i soggetti al centro della ripresa,
come molto opportunamente opera Jim Gasperini nella foto qui di segito riportata

Gasperini 3D

Non di rado si può ovviare alle limitazioni della trasposizione stereoscopica senza impiego di occhiali
ricorrendo ad un "IBRIDO"
 in grado di trasformare appropriatamente gli anaglifi. 

E' opportuno notare che la sucessione delle immagini presenta gli stessi tempi nella prima come
nella seconda immagine. La "morbidezza" consiste nel passaggio da 2 a 4 fotogrammi  mediante
la creazione di passaggi intermedi

originale


Altra buona alternativa la disponibilità delle ormai introvabili fotocamere analogiche del genere Nimslo
(anche se, impiegandole in rapide istantanee, si correrebbe il rischio di accentuare il rischio di ottenere
riprese del tutto fuori bolla)


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