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INGRANAGGI E MUTAZIONE le nuove opere di Nicola Tatullo interpretano la filosofia del moderno rapporto uomo-macchina, ereditando e reinterpretando il pensiero futurista. Nella feconda carriera artistica di Nicola Tatullo si apre una nuova stagione pittorica, in cui l’Artista indugia su riflessioni storico-filosofiche, espresse in arte attraverso i concetti di “Ingranaggi e Mutazioni”, titolo del ciclo di dipinti in divenire e in mostra alla Galleria Europa. Sostiene Tatullo che tutta la storia umana sia una combinazione d’ingranaggi fisici, intellettuali, psicologici, etici, politici, giuridici e, mediante la raffigurazione sintetica di rodaggi, ruote dentate e, meccanismi correlati e forme circolari ingranate, il pittore riassume il concetto combinatorio degli avvenimenti in successione concatenata e pluridirezionale che hanno costituito lo svolgimento della storia e i “mutamenti” epocali. Uno sguardo panoramico alla storia da manuale chiarisce ampiamente il concetto di Tatullo, che in arte diventa concettualità. Gli “Ingranaggi” dell’evoluzione umana, compendiata in ogni dipinto di Tatullo in sinottici d’arte, che sono metafora non soltanto degli sviluppi compositi della storia umana, ma anche allegoria del pensiero critico e creativo e dei processi di elaborazione possibili all’umanità e ai singoli interagenti. E’ in Tatullo una visione storica e una riflessione interiore, una ricerca del significato di tutta la vicenda esistenziale umana e, dunque , anche personale, come ricerca di se stessi all’interno dei grandi avvenimenti di cui la civiltà occidentale è o dovrebbe essere consapevole, in stati di coscienza che assumano la storia come maestra di vita, con il doppio obiettivo di onorare le tradizioni di cultura attraverso i comportamenti esemplari e produttivi e nel contempo essere vigili per evitare le ricadute negli errori della storia. Tatullo prende l’avvio, in questo ciclo pittorico, dell’Uomo vitruviano di Leonardo, simbolo di perfezione antropometrica naturale e di collocazione antropocentrica nell’universo razionale, centralità affermata dalla geometria del Creato (“Aei ò theos gheometrei”, Dio geometrizza sempre) e dal dono dell’intelletto e della coscienza che elevano la specie pensante verso le mete del divino, se le opere, i pensieri, i propositi sono mirati al Bene. Dall’antropometro circolare Tatullo sviluppa i morfismi astratto-geometrici, i quali mutano in espressioni liriche in virtù del colore e in suggerimenti etici in forza della struttura geometrica all’interno del campo pittorico. Quest’indagine formale, visiva e concettuale di Nicola Tatullo si proietta verso un rinnovato umanesimo che, si auspica, possa informare le future ricerche pittoriche, per una rinascita non solo dell’arte figurativa ma, insieme, anche di una nuova etica ed estetica. Enzo Papa |
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EMOZIONI SFERICHE
Questa serie di opere denotano la ricerca di nicola tatullo verso una forma di espressione astratta, che sfocera' in seguito nella serie "ingranaggi e mutazioni" Sono moltissimi anni che conosco Tatullo, e naturalmente il suo lavoro. Mi è sempre piaciuto il suo accostarsi con umiltà al vero. Tra Tatullo artista e la natura si crea una certa empatia, un desiderio al trasformare in sogno quello che vede, di rendere vivo il segno che racconta, e di mai fermarsi al semplice contorno della realtà. Ovvero non bisogna mai competere con la natura, poiché ne usciremmo sempre sconfitti. Anche le sue incisioni portano questi valori. Si sente nella sua opera grafica, l’immagine che diventa tecnica, raffinata tecnica. Il segno della acquaforte si accompagna con i toni dell’acquatinta, ed in alcune di esse è soffusa una grazia ed una luce che tutto avvolge creando dei contrasti, mai violenti, ma determinanti nel fermare le forme degli elementi compositivi. Si sfoglia così una storia della natura dal melograno alle violette che nascondono un riccio, dal serpente che offre il peccato ad Eva, alla piccola incisione del gabbiano che sembra librarsi in quella stretta superficie che lo contiene, ai funghi osservati dall’insetto che avanza. Un lavoro, quello della grafica di Tatullo che si alterna alla pittura rafforzando la sua personalità. Il suo è un bianco e nero scevro di mescolanze, dove pochi sono i mezzi espressivi, ma grazie a questa povertà arriva alla verità del sentimento, a quella umiltà prima citata. A quella parola spontanea che può iniziare un discorso sincero. Giacomo Soffiantino
Ecco un percorso artistico lineare e di grande coerenza, un percorso che evidenzia la straordinaria sensibilità ma soprattutto quella particolare creatività che ha reso Nicola Tatullo testimone del nostro tempo. Il decennio che va dal 1976 al 1986 è il periodo in cui Tatullo orienta la sua manualità creativa verso un figurativo in cui cromìe intrise di delicate nuances lasciano intravedere il cambiamento nella continuità della sua ricerca. Ecco poi il segno farsi più deciso. Appaiono così le raffinate acqueforti accompagnate talvolta da una delicata acquatinta che rivela l’acuta sensibilità dell’artista e al contempo l’alta qualità raggiunta nella tecnica incisoria. La ricerca che Tatullo persegue si esplica poi, dalla fine degli anni ’90 fino agli inizi del 2000, in lavori che raggiungono una straordinaria poetica. L’atmosfera di quei dipinti è rarefatta. I personaggi non hanno espressione, i tratti del volto sono assenti, l’evento accade in quel momento, nel preciso istante in cui il fruitore osserva il quadro. Magìa, dunque, sorretta da grande capacità di sintesi. Ma ecco l’intuito e la sensibilità di Nicola Tatullo. Ecco l’epicentro di quell’universo che l’artista ci propone. L’uomo. L’uomo del nostro tempo, immerso nella creazione di tecnologie, di macchine e in cui scienza e umanesimo fanno rivivere il Rinascimento. Non è un caso se queste opere sono state dipinte nel 2006 poiché è in questo anno che iniziano le celebrazioni galileiane che si concluderanno nel 2009. Ben quattro secoli sono trascorsi da quegli anni in cui lo scienziato pisano offre al mondo il frutto delle sue ricerche. Nel momento in cui il Rinascimento italiano ereditava dal Medioevo una lunga serie di esperienze matematiche, Galileo propose un fatto assolutamente nuovo: l’interpretazione matematica del creato e delle sue leggi, con tutte le sue implicazioni sociali, politiche e pratiche che derivavano dall’incontro di questa idea con il vecchio mondo delle verità imposte. La vittoria dunque della razionalità, dello strumento filosofico della dialettica, delle arti, l’immenso accumulo delle scienze tecniche e meccaniche. Ecco dunque la chiave di lettura – in una prospettiva moderna – delle ultime opere presentate da Nicola Tatullo, opere che aprono il cammino in un percorso di grande approfondimento artistico e intellettuale. Vania Partilora
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